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Frana di Maierato

  • caterinazei
  • 14 feb 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

Chi se la ricorda? era il 15 febbraio del 2010 e una enorme frana roto-traslazionale ( componente di rotazione e componente di traslazione) poi evoluta in colata, interessava Maierato, in Calabria.⁠

Una massa enorme si staccava da una collina, muovendosi a gran rapidità verso valle per 1 km di distanza, portando via con se alberi, vegetazione, un pezzo di strada provinciale, e lasciando dietro di se una enorme nicchia nella collina larga 500 metri ed alta 50 m, per un volume di 10 milioni di metri cubi. Per fortuna nessuna vittima o ferito, l’area era stata preventivamente evacuata. La frana si era attivata già nelle settimane precedenti, a causa delle intense piogge che avevano saturato i terreni. Erano comparse delle vistose crepe nell’area di coronamento (la parte alta, che dopo il distacco diventerà la scarpata) ed il terreno a valle si era fortemente rigonfiato.

La saturazione dei terreni e la loro liquefazione, ha portato il movimento ad evolversi in una vera e propria colata di fango.⁠

Colpo di scena, le cause del movimento non finiscono qui!⁠

Anni dopo l’evento si è scoperto che l’improprio smaltimento di inquinanti ci ha messo lo zampino. ⁠

La frana si è formata per la mancata gestione del depuratore e il continuo scarico di inquinanti nel terreno da parte di 4 aziende. Lo scarico a terra per oltre 10 anni ha creato una disgregazione chimica del calcare che si è trasformato in poltiglia compromettendone le qualità geo-tecniche. Questo non supportando più il peso del versante si è letteralmente squagliato… chi lo avrebbe mai detto!? ⁠


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